Data inserimento
2007-01-01 00:00:00
Data ultimo aggiornamento
2004-09-03 11:27:18
Nome
Anfiteatro delle Murelle Camino di Sinistra
La forra è stata attrezzata, per la discesa in doppia, con fix, spit e placche con doppio anello. Le placche artigianali, costruite cioè dal GSGT, sono state sottoposte a prove di resistenza presso il Laboratorio CAI per la Prova dei Materiali del Centro Nazionale di Speleologia di Costacciaro. Per la discesa si devono utilizzare minimo due corde da m 80 . L'ultimo e più grande salto da 80 metri termina su di un nevaio; invece che scendere fino alla fine della parete, si consiglia di spostarsi di lato a circa due metri dal fondo e di cercare di evitare così di finirci dentro. La prima discesa integrale è avvenuta da parte del GSGT il 20 luglio 1996.
TOPONIMIA :
Questa forra deve il suo nome all'imponente anfiteatro che la sovrasta.
STORIA :
Il Gruppo Speleologico Gualdo Tadino, durante una spedizione mirata alla discesa integrale della forra del Torrente Avello tramite l'ingresso alto dalla Valle dell'Inferno, si è imbattuto in uno splendido e maestoso scenario , quello dell'Anfiteatro delle Murelle, che terminava, dopo una breve e ripidissima "Brecciaia", con un camino intrigante quanto sconosciuto. Dopo una rapida consultazione e visto che eravamo provvisti di tutto il materiale necessario per armare una forra ex novo, si è deciso di tentare la discesa. Con le spalle rivolte all'anfiteatro si è scelto di armare il lato sinistro rispetto ad un picco che taglia in due la via dell'acqua. L'armo richiese molto tempo e fatica ma molto più tempo richiesero i festeggiamenti quando anche l'ultimo di noi discese il salto finale da 80 metri, tenendo presente che da 80 metri erano le due corde più lunghe che avevamo con noi. Ripresi dall'euforia decidevamo che era ancora presto per abbandonare la forra quindi proseguivamo la forra verso la confluenza con il Vallone delle 3 Grotte, passando per luoghi incantati ma anche dispendiosi di tempo ed energie, ed ancora fino ai laghetti che segnano l'inizio di quella che è considerata la Forra del Torrente Avello. Malauguratamente, visto che nel frattempo si era fatto buio, invece che salire sulla sinistra ad incontrare la comoda strada dell'acquedotto che porta a Pennapiedimonte, abbiamo preso un sentiero sulla destra per raggiungere un rifugio per la notte. A causa di un malinteso, dei ragazzi che stavano passando sulla strada dell'acquedotto individuavano la luce del nostro falò e, pensando di avere a che fare con dei giovani inesperti, chiamavano i ragazzi del Soccorso Alpino e Speleologico di Chieti che ben presto venivano a "salvarci" e ci riconducevano a valle dalle nostre tende. Grazie ancora amici, e scusate l'increscioso ed imbarazzante equivoco!!! Per dovere di cronaca possiamo dire che tutte le altre spedizioni andarono a buon fine senza più avere problemi di nessuna sorta.
Tratto dal sito del Gruppo Speleologico Gualdo Tadino : <a href=http://www.gsgt.speleo.it>http://www.gsgt.speleo.it</a> Rilevo 1
Rilievo 2
Stato
Italy
Provincia
206
Comune
Pennapiedimonte
Sviluppo totale
200
Dislivello
384
Salto più alto
80 m
Tempo di percorrenza
avvicinamento circa 5 ore; tempo di percorrenza 3 ore circa
Navetta
si
Materiale
2 corde da 80 m
Itinerario di accesso
Si raggiunge il paese di Pennapiedimonte (CH) e, seguendo le insegne per la località Balzolo si lascia un'auto sul parcheggio in cui termina la strada dell'acquedotto, proprio nella parte più alta del paese. Si ritorna poi sulla SS 263 ed al bivio si gira a sinistra verso Guardiagrele e Pretoro, dall'abitato di Pretoro salire a sinistra per la SS 614 verso Passo Lanciano e la Maielletta fino al punto in cui la strada termina in un ampio piazzale in località Blockhaus (m 2142) dove è possibile parcheggiare l'automobile. Imboccare il sentiero n° 1 che conduce alla cima di Monte Amaro. Oltrepassare Monte Cavallo e, all'altezza di un fontanile, prendere il sentiero n° 5 in leggera discesa, che procede a mezza costa fino ad arrivare ad un costone roccioso esposto attrezzato con una breve ferrata da cui si è già in vista dell'Anfiteatro delle Murelle.
Altro,note
NOTE TECNICHE :La forra è stata attrezzata, per la discesa in doppia, con fix, spit e placche con doppio anello. Le placche artigianali, costruite cioè dal GSGT, sono state sottoposte a prove di resistenza presso il Laboratorio CAI per la Prova dei Materiali del Centro Nazionale di Speleologia di Costacciaro. Per la discesa si devono utilizzare minimo due corde da m 80 . L'ultimo e più grande salto da 80 metri termina su di un nevaio; invece che scendere fino alla fine della parete, si consiglia di spostarsi di lato a circa due metri dal fondo e di cercare di evitare così di finirci dentro. La prima discesa integrale è avvenuta da parte del GSGT il 20 luglio 1996.
TOPONIMIA :
Questa forra deve il suo nome all'imponente anfiteatro che la sovrasta.
STORIA :
Il Gruppo Speleologico Gualdo Tadino, durante una spedizione mirata alla discesa integrale della forra del Torrente Avello tramite l'ingresso alto dalla Valle dell'Inferno, si è imbattuto in uno splendido e maestoso scenario , quello dell'Anfiteatro delle Murelle, che terminava, dopo una breve e ripidissima "Brecciaia", con un camino intrigante quanto sconosciuto. Dopo una rapida consultazione e visto che eravamo provvisti di tutto il materiale necessario per armare una forra ex novo, si è deciso di tentare la discesa. Con le spalle rivolte all'anfiteatro si è scelto di armare il lato sinistro rispetto ad un picco che taglia in due la via dell'acqua. L'armo richiese molto tempo e fatica ma molto più tempo richiesero i festeggiamenti quando anche l'ultimo di noi discese il salto finale da 80 metri, tenendo presente che da 80 metri erano le due corde più lunghe che avevamo con noi. Ripresi dall'euforia decidevamo che era ancora presto per abbandonare la forra quindi proseguivamo la forra verso la confluenza con il Vallone delle 3 Grotte, passando per luoghi incantati ma anche dispendiosi di tempo ed energie, ed ancora fino ai laghetti che segnano l'inizio di quella che è considerata la Forra del Torrente Avello. Malauguratamente, visto che nel frattempo si era fatto buio, invece che salire sulla sinistra ad incontrare la comoda strada dell'acquedotto che porta a Pennapiedimonte, abbiamo preso un sentiero sulla destra per raggiungere un rifugio per la notte. A causa di un malinteso, dei ragazzi che stavano passando sulla strada dell'acquedotto individuavano la luce del nostro falò e, pensando di avere a che fare con dei giovani inesperti, chiamavano i ragazzi del Soccorso Alpino e Speleologico di Chieti che ben presto venivano a "salvarci" e ci riconducevano a valle dalle nostre tende. Grazie ancora amici, e scusate l'increscioso ed imbarazzante equivoco!!! Per dovere di cronaca possiamo dire che tutte le altre spedizioni andarono a buon fine senza più avere problemi di nessuna sorta.
Tratto dal sito del Gruppo Speleologico Gualdo Tadino : <a href=http://www.gsgt.speleo.it>http://www.gsgt.speleo.it</a> Rilevo 1
Rilievo 2
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