Nome
Garbo dell' Omo Inferiore
Data inserimento
2007-01-01 00:00:00
Data ultimo aggiornamento
2005-06-06 10:05:16
La Valdinferno, situata in provincia di Cuneo, è una piccola valle laterale alla Val Tanaro nel comune di Garessio. La vallata è orientata con asse circa E-W ed occupa un'area approssimativa di 10 km².
Essa è limitata a Sud dalla dorsale Rocca d'Orse - M. Antoroto, a Est dalla Val Tanaro, a Nord e a Ovest dalla dorsale M. Antoroto - M. Berlino - Costa di Maggio.
Il versante idrografico destro, dove affiora la serie carbonatica, ha morfologia a balze con accentuate pendenze, mentre il versante sinistro, per lo più quarziti, presenta morfologie più dolci. Una profonda impronta glaciale è riconoscibile dalle caratteristiche delle zone più in quota e lungo la vallata sono presenti terrazzi glaciali fortemente incisi dall'attuale torrente di fondovalle. Itinerario di accesso Dal casello autostradale di Ceva tramite la s82 raggiungere Garessio e quindi immettersi nella strada che conduce in Val d' Inferno.
Dopo alcuni tornanti si raggiunge una strada sterrata sulla sinistra con indicazioni per Coline,Ca de Mecca, Canova. Proseguire su questo sterrato per circa un km, fino a un rio lo attraversa.
Da qui lo sterrato risale fino a parcheggiare in spiazzo dove sulla destra altro sterrato sale in direzione opposta.
Si prosegue dritti per il sentiero che è la prosecuzione del primo sterrato.
Superate alcune abitazioni in pietra e un lavatoio si prende la diramazione sulla sinistra segnata da segni di pittura rossa che prima scende superando un edicola in pietra, attraversa un torrente e risale nel versante opposto.
Proseguire fino a incontrare sulla sinistra a una roccia triangolare alta circa 5 metri.
In questo punto si lascia il sentiero e si risale in corrispondenza di un ripido ghiaione sulla destra per un centinaio di metri .
Tenersi sulla destra fino ad arrivare a una traccia di sentiero appena tracciato che attraversa orizzontale un avvallamento alla sommità del quale è ubicato l' ingresso della grotta. Descrizione La grotta, conosciuta già dall'inizio del '900, solo negli ultimi anni '80 ha raggiunto l'attuale sviluppo.
Essa presenta un grande pozzo di 57 metri che porta da una parte alle "gallerie degli sciacalli" fino a -82, e dall'altra al resto della grotta. Il fondo a -144 è rappresentato da un sifone, invece risalendo alcuni pozzi si è potuti arrivare a +27. Scheda d'armo
Altro,note
Carsismo Val d' Inferno
Il fenomeno carsico è localizzato ad una quota compresa tra i 1000 ed i 1900 metri e presenta le caratteristiche del carso di media quota tipico delle Alpi Liguri. Le rocce calcaree affioranti presentano infatti fenomeni carsici superficiali poco evidenti, e il carso è quasi sempre coperto da coltre erbosa e da detriti derivanti dagli effetti della gelifrazione.
La morfologia attuale della Cresta di Rocca d'Orse - M. Antoroto è caratterizzata da un versante Sud a franapoggio mentre i versanti Nord sono costituiti da balze e ripidi pendii con accentuati fenomeni di arretramento del versante. Questi mettono in evidenza la presenza di un importante sistema carsico ormai smantellato. Testimonianza di questo, sono le imponenti condotte freatiche visibili nelle falesie calcaree, alcune delle quali percorribili per lunghi tratti altre chiuse dopo pochi metri da concrezioni e detrito.
La presenza di queste numerose cavità, localizzate circa alla stessa quota, con evidenti morfologie a pieno carico, consente di ipotizzare l'esistenza, in questa zona, di un carsismo profondo ormai fossile posto circa 300 m più in alto degli attuali livelli di base.
Caratteristiche dell'antico sistema sono i condotti freatici semicircolari di grandi dimensioni (diametro 5-6 m) ad andamento subverticale, con forme di corrosione tipiche, lungo i quali l'acqua scorreva probabilmente da Nord verso Sud. La presenza di una importante dislocazione fragile lungo l'asse della valle attuale ha certamente favorito il drenaggio delle acque dalle zone impermeabili site più a Nord verso il massiccio calcareo. L'esistenza in quest'area di relitti di complessi sistemi carsici profondi posti a quote elevate rispetto agli attuali fondovalle è collegabile alle osservazioni svolte in altri massicci delle Alpi Liguri dove esistono situazioni analoghe come le cavità localizzate sulla dorsale del M. Ferà in alta Val Tanaro, le gallerie fossili dei vari sistemi carsici del Marguareis e le varie cavità delle valli del Monregalese (Corsaglia, Ellero), dati che dimostrano l'esistenza di un antico carsismo profondo probabilmente precedente alle ultime fasi glaciali importanti ormai in parte smantellato dall'erosione o ripreso da ringiovanimenti più recenti, più o meno importanti. Nelle cavità della Valdinferno gli approfondimenti recenti sono di scarsa importanza speleogenetica e per lo più costituiti da pozzi impostati su evidenti diaclasi in corrispondenza di arrivi secondari che intersecano la antica rete freatica.
L'esempio più significativo è presente nella grotta dell'Omo inferiore dove una grande spaccatura verticale, orientata E-W, mette in comunicazione una rete freatica superiore con i livelli inferiori. I limiti dell'antico sistema carsico della Valdinfemo sono maldefiniti, le cavità presenti costituiscono infatti solo alcuni relitti dell'intero complesso, ormai in parte smantellato o occluso da concrezioni e depositi clastici. L'attuale circolazione delle acque sotterranee è limitata a poche cavità e solo nell'Omo inferiore si ritrovano due piccoli corsi d'acqua. Le risorgenze conosciute sono localizzate lungo l'alveo del rio Garella dove affiorano le acque della cavità prima descritta e lungo la Val Tanaro dove, nei pressi dell'abitato di Trappa, sembrano esistere alcune sorgenti in subalveo. Rilevo 1
Rilievo 2
Tipo di cavità
grotta
Stato
Italy
Provincia
211
Località
Val d' Inferno
Numero catastale
138 Pi CN
Sviluppo totale
1500
Dislivello
-144m +27m
Longitudine
7° 56' 43'' E
Latitudine
44° 11' 7'' N
Datum
WGS84
Quota
1210 m slm
Geologia
La grotta si apre nel sistema della Val d' Inferno,La Valdinferno, situata in provincia di Cuneo, è una piccola valle laterale alla Val Tanaro nel comune di Garessio. La vallata è orientata con asse circa E-W ed occupa un'area approssimativa di 10 km².
Essa è limitata a Sud dalla dorsale Rocca d'Orse - M. Antoroto, a Est dalla Val Tanaro, a Nord e a Ovest dalla dorsale M. Antoroto - M. Berlino - Costa di Maggio.
Il versante idrografico destro, dove affiora la serie carbonatica, ha morfologia a balze con accentuate pendenze, mentre il versante sinistro, per lo più quarziti, presenta morfologie più dolci. Una profonda impronta glaciale è riconoscibile dalle caratteristiche delle zone più in quota e lungo la vallata sono presenti terrazzi glaciali fortemente incisi dall'attuale torrente di fondovalle. Itinerario di accesso Dal casello autostradale di Ceva tramite la s82 raggiungere Garessio e quindi immettersi nella strada che conduce in Val d' Inferno.
Dopo alcuni tornanti si raggiunge una strada sterrata sulla sinistra con indicazioni per Coline,Ca de Mecca, Canova. Proseguire su questo sterrato per circa un km, fino a un rio lo attraversa.
Da qui lo sterrato risale fino a parcheggiare in spiazzo dove sulla destra altro sterrato sale in direzione opposta.
Si prosegue dritti per il sentiero che è la prosecuzione del primo sterrato.
Superate alcune abitazioni in pietra e un lavatoio si prende la diramazione sulla sinistra segnata da segni di pittura rossa che prima scende superando un edicola in pietra, attraversa un torrente e risale nel versante opposto.
Proseguire fino a incontrare sulla sinistra a una roccia triangolare alta circa 5 metri.
In questo punto si lascia il sentiero e si risale in corrispondenza di un ripido ghiaione sulla destra per un centinaio di metri .
Tenersi sulla destra fino ad arrivare a una traccia di sentiero appena tracciato che attraversa orizzontale un avvallamento alla sommità del quale è ubicato l' ingresso della grotta. Descrizione La grotta, conosciuta già dall'inizio del '900, solo negli ultimi anni '80 ha raggiunto l'attuale sviluppo.
Essa presenta un grande pozzo di 57 metri che porta da una parte alle "gallerie degli sciacalli" fino a -82, e dall'altra al resto della grotta. Il fondo a -144 è rappresentato da un sifone, invece risalendo alcuni pozzi si è potuti arrivare a +27. Scheda d'armo
RIFERIMENTO | ZONA | ATTREZZATURA | ATTACCO | FRAZIONAMENTO |
0 | ingresso e scivolo | corda 30 m | A destra quardando l' ingresso | |
P70 | fine scivolo | corda 80 m | Doppio attacco alla fine del ghiaione sulla destra . | frazionamento nel vuoto, consigliata una staffa. |
P10 (ramo verso il lago) | corda 15 metri |
Il fenomeno carsico è localizzato ad una quota compresa tra i 1000 ed i 1900 metri e presenta le caratteristiche del carso di media quota tipico delle Alpi Liguri. Le rocce calcaree affioranti presentano infatti fenomeni carsici superficiali poco evidenti, e il carso è quasi sempre coperto da coltre erbosa e da detriti derivanti dagli effetti della gelifrazione.
La morfologia attuale della Cresta di Rocca d'Orse - M. Antoroto è caratterizzata da un versante Sud a franapoggio mentre i versanti Nord sono costituiti da balze e ripidi pendii con accentuati fenomeni di arretramento del versante. Questi mettono in evidenza la presenza di un importante sistema carsico ormai smantellato. Testimonianza di questo, sono le imponenti condotte freatiche visibili nelle falesie calcaree, alcune delle quali percorribili per lunghi tratti altre chiuse dopo pochi metri da concrezioni e detrito.
La presenza di queste numerose cavità, localizzate circa alla stessa quota, con evidenti morfologie a pieno carico, consente di ipotizzare l'esistenza, in questa zona, di un carsismo profondo ormai fossile posto circa 300 m più in alto degli attuali livelli di base.
Caratteristiche dell'antico sistema sono i condotti freatici semicircolari di grandi dimensioni (diametro 5-6 m) ad andamento subverticale, con forme di corrosione tipiche, lungo i quali l'acqua scorreva probabilmente da Nord verso Sud. La presenza di una importante dislocazione fragile lungo l'asse della valle attuale ha certamente favorito il drenaggio delle acque dalle zone impermeabili site più a Nord verso il massiccio calcareo. L'esistenza in quest'area di relitti di complessi sistemi carsici profondi posti a quote elevate rispetto agli attuali fondovalle è collegabile alle osservazioni svolte in altri massicci delle Alpi Liguri dove esistono situazioni analoghe come le cavità localizzate sulla dorsale del M. Ferà in alta Val Tanaro, le gallerie fossili dei vari sistemi carsici del Marguareis e le varie cavità delle valli del Monregalese (Corsaglia, Ellero), dati che dimostrano l'esistenza di un antico carsismo profondo probabilmente precedente alle ultime fasi glaciali importanti ormai in parte smantellato dall'erosione o ripreso da ringiovanimenti più recenti, più o meno importanti. Nelle cavità della Valdinferno gli approfondimenti recenti sono di scarsa importanza speleogenetica e per lo più costituiti da pozzi impostati su evidenti diaclasi in corrispondenza di arrivi secondari che intersecano la antica rete freatica.
L'esempio più significativo è presente nella grotta dell'Omo inferiore dove una grande spaccatura verticale, orientata E-W, mette in comunicazione una rete freatica superiore con i livelli inferiori. I limiti dell'antico sistema carsico della Valdinfemo sono maldefiniti, le cavità presenti costituiscono infatti solo alcuni relitti dell'intero complesso, ormai in parte smantellato o occluso da concrezioni e depositi clastici. L'attuale circolazione delle acque sotterranee è limitata a poche cavità e solo nell'Omo inferiore si ritrovano due piccoli corsi d'acqua. Le risorgenze conosciute sono localizzate lungo l'alveo del rio Garella dove affiorano le acque della cavità prima descritta e lungo la Val Tanaro dove, nei pressi dell'abitato di Trappa, sembrano esistere alcune sorgenti in subalveo. Rilevo 1
Rilievo 2
Lat:44.18527778N Lon:7.94527778E Datum:WGS84
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