Nome
Abisso di Monte Nero
Data inserimento
2007-01-01 00:00:00
Data ultimo aggiornamento
2007-11-13 16:50:44
Per raggiungerlo è necessario attraversare tutta la radura lungo il bordo meridionale, scendere sul letto del torrentello (ove si possono trovare pozze d'acqua), attraversare il medesimo, per incrociare sull'altro lato una stradina sterrata (usata anche per praticare il motocross); si risale la stradina, si supera una curva a gomito e si imbocca il bivio che si diparte subito dopo ad angolo retto, sulla destra, in forte salita. Ci si arrampica per questo sterrati» sino al punto in cui esso inizia a ridiscendere: proprio al culmine si diparte, sempre a destra, un sentiero (semi invaso dalle erbacce) che sale ancora, inoltrandosi nel bosco. Sorpassati i ruderi di una antica fornace, il sentiero si fa più ripido ed abbandona il bosco: da qui una tubatura d'acqua di piccole dimensioni, seminterrata, accompagna lo speleologo sino all'imboccatura della grotta, localizzata sulla destra del tubo stesso, nei pressi di alcuni alberi, dopo aver risalito per circa tre quarti il ripido vallone.
Descrizione L'ingresso della cavità si presenta in forma di stretta fessura allungata sul pendio (punto 1). Sceso uno scalino di un paio di metri, ci si ritrova su di uno stretto terrazzino sporgente sul pozzo verticale, scampanato, profondo 40 metri esatti dal punto di attacco dello spii (punto 2).
A circa 13 metri dalla partenza, superata una concrezione di notevoli dimensioni, si raggiunge una cengia intermedia (punto 3) dove uno spit di frazionamento riporta la corda di discesa in verticale, sino in fondo al pozzo (punto 4).
Da qui un breve scivolo detritico conduce ad un bivio (punto 5): la modesta diramazione di sinistra, caratterizzata da un incrocio di diaclasi, termina in una stretta frattura verticale che può essere discesa per un tratto con tecnica di contrapposizione (punto 6). Il ramo principale prosegue sulla .destra: è l'ambiente più ampio della grotta. Ha forma di un lungo corridoio il cui percorso è assai accidentato, specialmente nella seconda parte, a causa di grandi massi di crollo che hanno dato origine ad una rete di vani sottostanti, assai infidi. La galleria termina nel punto 8 con una modesta colata stalagmite a.
Questo ramo è praticamente diviso a metà da un enorme masso (punto 7) posto in corrispondenza di una stretta frattura trasversale (punto 9) che, dopo un breve corridoio orizzontale, è percorribilc verticalmente sino al fondo (punti 11-12-13) caratterizzato ancora da un incrocio di diaclasi impraticabili, attraverso le quali si perde l'acqua di .stillicidio.
La discesa si compie agevolmente con tecniche di contrapposizione, ma, prudenzialmente, è possibile collocare una corda di sicura sfruttando lo spit piazzato nella parete di sinistra al punto 10.
Scheda d'armo
Altro,note
Tratto da "Le nostre Grotte"
Rilevo 1
Tipo di cavità
grotta
Stato
Italy
Provincia
267
Comune
Vendone
Località
Montenero
Area speleologica
Montenero
Numero catastale
306 Li
Sviluppo totale
160
Dislivello
105 m
Longitudine
4°22'29.5" (Ovest dì M. Mario)
Latitudine
44°05'14"
Quota
645 m slm
Cartografia
IGM Zuccarello 92 II NE
Geologia
E il classico abisso di origine tettonica, legato cioè all'intersezione di grandi fratture nella roccia, che qui è rappresentata dalla zona di contatto tra i «Calcari di Rocca Livernà» e le formazioni impermeabili sottostanti. Le acque che l'attraversano raggiungono rapidamente una sorgente posta alcune centinaia di metri a valle.
Itinerario di accesso
Dall'uscita del casello autostradale di Albcnga si percorre, a destra, la statale n. 453 per Pieve di Teco. Dopo un paio di chilometri si imbocca il bivio (sempre a destra) per Amasco; qui giunti (dopo circa km 5) si prosegue per la frazione Villa Menosio (km 3) e quindi, dopo altri 3 chilometri, si raggiunge una curva dominata ti ai ruderi ben conservati di una torre a pianta esagonale. Subito dopo la curva sì imbocca la strada che sale, ancora sulla destra, per Crosa (frazione di Vcndona); si superano alcune abitazioni e ci si immette in una strada sterrata che, sempre salendo, conduce, dopo circa km 2, ad una grande radura pianeggiante, in mezzo ad un bosco di castagni, sovrastato da un brullo e ripido vallone dove è appunto localizzato l'ingresso della grotta.Per raggiungerlo è necessario attraversare tutta la radura lungo il bordo meridionale, scendere sul letto del torrentello (ove si possono trovare pozze d'acqua), attraversare il medesimo, per incrociare sull'altro lato una stradina sterrata (usata anche per praticare il motocross); si risale la stradina, si supera una curva a gomito e si imbocca il bivio che si diparte subito dopo ad angolo retto, sulla destra, in forte salita. Ci si arrampica per questo sterrati» sino al punto in cui esso inizia a ridiscendere: proprio al culmine si diparte, sempre a destra, un sentiero (semi invaso dalle erbacce) che sale ancora, inoltrandosi nel bosco. Sorpassati i ruderi di una antica fornace, il sentiero si fa più ripido ed abbandona il bosco: da qui una tubatura d'acqua di piccole dimensioni, seminterrata, accompagna lo speleologo sino all'imboccatura della grotta, localizzata sulla destra del tubo stesso, nei pressi di alcuni alberi, dopo aver risalito per circa tre quarti il ripido vallone.
Descrizione L'ingresso della cavità si presenta in forma di stretta fessura allungata sul pendio (punto 1). Sceso uno scalino di un paio di metri, ci si ritrova su di uno stretto terrazzino sporgente sul pozzo verticale, scampanato, profondo 40 metri esatti dal punto di attacco dello spii (punto 2).
A circa 13 metri dalla partenza, superata una concrezione di notevoli dimensioni, si raggiunge una cengia intermedia (punto 3) dove uno spit di frazionamento riporta la corda di discesa in verticale, sino in fondo al pozzo (punto 4).
Da qui un breve scivolo detritico conduce ad un bivio (punto 5): la modesta diramazione di sinistra, caratterizzata da un incrocio di diaclasi, termina in una stretta frattura verticale che può essere discesa per un tratto con tecnica di contrapposizione (punto 6). Il ramo principale prosegue sulla .destra: è l'ambiente più ampio della grotta. Ha forma di un lungo corridoio il cui percorso è assai accidentato, specialmente nella seconda parte, a causa di grandi massi di crollo che hanno dato origine ad una rete di vani sottostanti, assai infidi. La galleria termina nel punto 8 con una modesta colata stalagmite a.
Questo ramo è praticamente diviso a metà da un enorme masso (punto 7) posto in corrispondenza di una stretta frattura trasversale (punto 9) che, dopo un breve corridoio orizzontale, è percorribilc verticalmente sino al fondo (punti 11-12-13) caratterizzato ancora da un incrocio di diaclasi impraticabili, attraverso le quali si perde l'acqua di .stillicidio.
La discesa si compie agevolmente con tecniche di contrapposizione, ma, prudenzialmente, è possibile collocare una corda di sicura sfruttando lo spit piazzato nella parete di sinistra al punto 10.
Scheda d'armo
RIFERIMENTO | ZONA | ATTREZZATURA | ATTACCO | FRAZIONAMENTO | UBICAZIONE | NOTE |
1 | P40 | Corda 50 m | 1 spit | Parete sinistra, livello piedi | ||
1 spit a -13 | bordo cengia,perete sinistra | |||||
10 | P46 (diaclasi) | Corda 50 m | 1 spit | parete sinistra, in uscita corridoio orizzontale |
facoltativo, possibile scendere in contrapposizione |
Lat:44.08806758N Lon:8.07709881E Datum:WGS84
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