Nome
Buranco De Dotte
Data inserimento
2007-01-01 00:00:00
Data ultimo aggiornamento
2006-10-24 11:41:21
Essa rappresenta una sorgente che sgorga dove le acque incontrano i depositi alluvionali impermeabili della piana di Bardineto; per il fatto di essere sommersa quasi per l'intero arco dell'anno ha condotte con la caratteristica sezione quasi circolare tipica di uno sviluppo «freatico».
Itinerario di accesso Dal casello autostradale di Borghetto Santo Spinto, si prosegue per la statale per Bardineto. Dal centro di Bardineto si ritorna verso Borghetto sino alle case di località Frascheri, in corrispondenza delle quali, a sinistra, si distacca una strada carreggiabile che dopo un centinaio di metri raggiunge l'alveo, arginato, di un torrente.
Lo si attraversa e si raggiunge un altro situato sul pianoro in prossimità del pendio.
Si segue il gretto del torrente che termina dopo circa 200 metri con l' imbocco della grotta.
Descrizione Grotta prevalentemente impostata in interstrato, caratterizzata dalla presenza di due rami quasi paralleli che convergono nel medesimo lago terminale (punto 9), intersecati da varie ramificazioni secondarie: tutta la cavità costituisce un esempio notevole di circolazione idrica carsica a pieno carico, sotto pressione.
Nei mesi invernali-primaverili la grotta è spesso completamente allagata; nei mesi estivo-autunnali è invece percorribile: la visita non presenta difficoltà tecniche, ma richiede comunque estrema cautela, in quanto in occasione di piogge prolungate o di improvvisi violenti temporali la cavità potrebbe repentinamente allagarsi. Subito a destra dell'imbocco si snoda un ramo secondario (punto 1), costituito da un cunicolo molto angusto lungo una cinquantina di metri, con diverse severe strettoie. La galleria del percorso principale è invece molto ampia ed è caratterizzata da morfologie freatiche: a una cinquantina di metri dall'imbocco un trivio (punto 2) da accesso a sinistra, a una seconda galleria che ritorna in direzione dell'uscirà e termina con due condotte ascendenti,
molto prossime alla superfìcie (punto 11).
Dal trivio, percorsi altri 30 metri, si giunge al bivio (punto 3) donde si dipartono le due gallerie principali della grotta. Il percorso completo ad anello, che unisce il ramo destro con quello sinistro, richiede l'uso di attrezzatura subacquea o di un piccolo canotto: in questo ultimo caso è agibile solo verso fine estate, in anni di forte siccità.
Il ramo destro, raggiungibile con una risalita verticale di tre metri (punto 4), è caratterizzato da una condotta pressoché circolare di quasi due metri di diametro, presenta un primo lago temporaneo (punto 5), superabile a sinistra (punto 6) tramite una condotta minore che lo aggira, dapprima ascendente e poi discendente, e un lago perenne (punto 7} superabile procedendo in ampia spaccata o comunque più facilmente aggirabile con una seconda condotta minore, pure essa dapprima in salita e poi in discesa (punto 8). Il ramo sinistro è caratterizzato invece da una galleria freatica molto più larga, impostata in interstrato, di sezione lenticolare, qua e là ostruita da numerosi blocchi di stacco al termine della quale un angusto passaggio (punto 12) da accesso al salone terminale, basso e molto inclinato lungo la massima pendenza degli strati. La ripida discesa, resa infida dal suolo abbondantemente argilloso, termina direttamente sul lago-sifone che pone termine alla vìsita (punto 13): il sifone è attualmente in corso di esplorazione da parte di un'equipe subacquea del Gruppo Speleologico Ligure «Issel» e del Gruppo Speleologico Savonese. Rilevo 1
Tipo di cavità
grotta
Stato
Italy
Provincia
267
Comune
Bardineto
Località
La Crosa
Area speleologica
Bardineto
Numero catastale
39 LI
Sviluppo totale
400
Dislivello
+10
Longitudine
8° 8' 31.4'' E
Latitudine
44° 11' 22.12'' N
Datum
WGS84
Quota
717 m slm
Cartografia
IGM Calizzano 92 IV SE
Geologia
Interessante grotta che si sviluppa in gran parte al di sotto del livello a cui si trovano normalmente le acque negli strati di calcari quasi puri che fanno parte della formazione delle «Dolomie di San Pietro ai Monri».Essa rappresenta una sorgente che sgorga dove le acque incontrano i depositi alluvionali impermeabili della piana di Bardineto; per il fatto di essere sommersa quasi per l'intero arco dell'anno ha condotte con la caratteristica sezione quasi circolare tipica di uno sviluppo «freatico».
Itinerario di accesso Dal casello autostradale di Borghetto Santo Spinto, si prosegue per la statale per Bardineto. Dal centro di Bardineto si ritorna verso Borghetto sino alle case di località Frascheri, in corrispondenza delle quali, a sinistra, si distacca una strada carreggiabile che dopo un centinaio di metri raggiunge l'alveo, arginato, di un torrente.
Lo si attraversa e si raggiunge un altro situato sul pianoro in prossimità del pendio.
Si segue il gretto del torrente che termina dopo circa 200 metri con l' imbocco della grotta.
Descrizione Grotta prevalentemente impostata in interstrato, caratterizzata dalla presenza di due rami quasi paralleli che convergono nel medesimo lago terminale (punto 9), intersecati da varie ramificazioni secondarie: tutta la cavità costituisce un esempio notevole di circolazione idrica carsica a pieno carico, sotto pressione.
Nei mesi invernali-primaverili la grotta è spesso completamente allagata; nei mesi estivo-autunnali è invece percorribile: la visita non presenta difficoltà tecniche, ma richiede comunque estrema cautela, in quanto in occasione di piogge prolungate o di improvvisi violenti temporali la cavità potrebbe repentinamente allagarsi. Subito a destra dell'imbocco si snoda un ramo secondario (punto 1), costituito da un cunicolo molto angusto lungo una cinquantina di metri, con diverse severe strettoie. La galleria del percorso principale è invece molto ampia ed è caratterizzata da morfologie freatiche: a una cinquantina di metri dall'imbocco un trivio (punto 2) da accesso a sinistra, a una seconda galleria che ritorna in direzione dell'uscirà e termina con due condotte ascendenti,
molto prossime alla superfìcie (punto 11).
Dal trivio, percorsi altri 30 metri, si giunge al bivio (punto 3) donde si dipartono le due gallerie principali della grotta. Il percorso completo ad anello, che unisce il ramo destro con quello sinistro, richiede l'uso di attrezzatura subacquea o di un piccolo canotto: in questo ultimo caso è agibile solo verso fine estate, in anni di forte siccità.
Il ramo destro, raggiungibile con una risalita verticale di tre metri (punto 4), è caratterizzato da una condotta pressoché circolare di quasi due metri di diametro, presenta un primo lago temporaneo (punto 5), superabile a sinistra (punto 6) tramite una condotta minore che lo aggira, dapprima ascendente e poi discendente, e un lago perenne (punto 7} superabile procedendo in ampia spaccata o comunque più facilmente aggirabile con una seconda condotta minore, pure essa dapprima in salita e poi in discesa (punto 8). Il ramo sinistro è caratterizzato invece da una galleria freatica molto più larga, impostata in interstrato, di sezione lenticolare, qua e là ostruita da numerosi blocchi di stacco al termine della quale un angusto passaggio (punto 12) da accesso al salone terminale, basso e molto inclinato lungo la massima pendenza degli strati. La ripida discesa, resa infida dal suolo abbondantemente argilloso, termina direttamente sul lago-sifone che pone termine alla vìsita (punto 13): il sifone è attualmente in corso di esplorazione da parte di un'equipe subacquea del Gruppo Speleologico Ligure «Issel» e del Gruppo Speleologico Savonese. Rilevo 1
Lat:44.18947778N Lon:8.14205556E Datum:WGS84
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