Nome
Grotta della Basura
Data inserimento
2006-10-24 13:58:17
Data ultimo aggiornamento
2007-04-06 12:44:02
Le grotte sono segnalate da cartelli turistici. Descrizione 1) Ingresso grotta della Bàsura (Sala Morelli):
La grotta ha due ingressi naturali a 186 m s.l.m., che portano in un primo ambiente dove è esposto uno scheletro di Ursus spelaeus, parzialmente ricostruito. Si tratta di una specie d'orso che per millenni abitò le sale interne della caverna e che si estinse durante l'ultima glaciazione.
2) Il Salotto:
E' la prima sala del tratto della grotta scoperto nel 1950. Qui vi sono numerose concrezioni di calcite dalle molteplici forme: i cornicioni calcarei che hanno evocato l'immagine del ''Salotto'', le millenarie colate di alabastro, le stalattiti e le stalagmiti che si fondono in colonne. Le tonalità del loro colore variano dal bianco del minerale puro al rosso dato da impurità di ossidi di ferro al grigio del manganese.
3) Corridoio delle Impronte:
Le impronte di piedi, mani e ginocchia che si osservano nell'argilla in questo corridoio, miste a quelle di orsi delle caverne, sono state lasciate da uomini preistorici che frequentavano la grotta per compiere riti magici. Le torce che questi usavano per illuminarsi il cammino hanno lasciato segni carboniosi sulle pareti.
Lo studio delle impronte ha dimostrato che queste sono riferibili a Homo sapiens; datazioni radiometriche indicano un'età di circa 12.000 anni, epoca in cui si sviluppò la cultura epigravettiana del Paleolitico superiore.
4) Il Laghetto:
Concrezioni a forma di piattaforme e cornicioni testimoniano un antico livello del lago. La grande colata calcitica indica lo scorrimento, per centinaia di migliaia di anni, di una sottile lama d'acqua. Nelle acque delle grotte vive un piccolo crostaceo del genere Nyphargus che non raggiunge il centimetro di lunghezza, depigmentato e cieco a causa della sua evoluzione ''cavernicola''.
5) Cimitero degli Orsi:
E' un esteso deposito di ossi di Ursus spelaeus, risalenti a 27.000 - 24.000 anni fa. Questi orsi raggiungevano le sale interne della grotta per trascorrervi il letargo invernale, durante il quale morivano gli individui più deboli che non erano riusciti ad accumulare sufficienti riserve di grasso durante l'estate.
Dallo studio dei reperti scavati si è dedotto che l'Ursus spelaeus poteva raggiungere 2,80 m di altezza in posizione eretta, ed oltre 600 kg di peso.
6) Sala dei Misteri:
Questa è l'ultima sala frequentata dall'uomo preistorico.
Vi sono concentrate numerose testimonianze di interesse archeologico: impronte di uomini preistorici ed orsi delle caverne, tracce carboniose delle loro fiaccole e palline di argilla rimaste attaccate alla parete contro cui furono scagliate, forse in un rito di iniziazione.
- La sala è attualmente chiusa al pubblico, in accordo con la Soprintendenza Archeologica della Liguria, per problemi di conservazione.
7) Antro di Cibele:
E' la parte terminale della Grotta della Bàsura, corrispondente ad un ultimo tratto aperto solo nel 1960; al momento della scoperta era sommersa dall'acqua e fu perciò prosciugata. La rara e particolare forma tondeggiante delle concrezioni mammellonari di questi ambienti è tipica di una crescita subacquea, durante la quale le stalattiti preesistenti furono ricoperte da numerosi strati di calcare. Dedicata alla mitologica Dea della Fecondità, è una sala ritenuta unica al mondo tra le grotte conosciute.
8) Tunnel di collegamento:
Il traforo, lungo 110 m, venne ultimato nel 1967. Collega artificialmente la Grotta della Bàsura alla Grotta Inferiore di Santa Lucia e ne permette la visita, in successione, a ''senso unico''. E' il punto del percorso turistico più profondo nella montagna, localizzato a circa 170 m s.l.m. Lo spessore della roccia sovrastante è di circa 150 m.
9) I Cristalli:
Nelle sale terminali della Grotta Inferiore di Santa Lucia si possono ammirare i fiori di calcite; sono particolari concrezioni coralloidi dovute a complessi processi di evaporazione e condensazione dell'acqua, in differenti condizioni di temperatura e di pressione. Oltre alla calcite è possibile osservare una diversa forma di cristallizzazione del carbonato di calcio, la cosiddetta aragonite, riconoscibile per l'aspetto ''aghiforme'' dei suoi esili e brillantissimi cristalli.
10) Pantheon:
E' la sala più ampia della Grotta Inferiore di Santa Lucia, con le concrezioni di maggiori dimensioni tra cui una colonna alta circa 8 m. Particolare è poi una stalagmite ricoperta di cristalli di aragonite definita per la sua bellezza la ''perla'' della grotta. In diversi punti si possono osservare fratture e concrezioni spezzate, segno di antichi terremoti.
11) Sala dei livelli (o dei Capitelli):
La presenza di antichi laghi sotterranei è, ancora una volta, segnalata dai cornicioni calcarei e dalle piattaforme che si sono formate all'estremità di stalattiti e di stalagmiti, in corrispondenza dei livelli che l'acqua ha mantenuto per lunghi periodi.
12) Il Tanone:
E' la parte finale della grotta, priva di concrezioni, conosciuta da sempre. Nel 1944 fu rifugio antiaereo per la popolazione di Toirano, oggi viene utilizzata per manifestazioni ed eventi culturali quali concerti e balletti. Usciti dalla Grotta si scorge il Santuario rupestre costruito nel 1500 e dedicato a Santa Lucia, e si spazia sull'abitato Toirano, il centro storico, le terrazze coltivate e il mare.
Rilevo 1
Rilievo 2
Rilievo 3
Sinonimi
TANA DA BAZURA, GROTTA DELLA STREGA,GROTTA DELLE STREGHE
Tipo di cavità
grotta
Stato
Italy
Provincia
267
Area speleologica
Monte Carmo di Loano
Sviluppo totale
890
Dislivello
42 m
Gruppi
G.S.CYCNUS
Longitudine
8° 12' 7.3" E
Latitudine
44° 8' 16.3" N
Datum
WGS84
Quota
193 m slm
Itinerario di accesso
Con l'autostrada dei Fiori A 10: uscita Borghetto S.Spirito, da qualsiasi direzione si provenga (Genova o Ventimiglia), quindi imboccare la strada provinciale per Toirano (KM 3).Le grotte sono segnalate da cartelli turistici. Descrizione 1) Ingresso grotta della Bàsura (Sala Morelli):
La grotta ha due ingressi naturali a 186 m s.l.m., che portano in un primo ambiente dove è esposto uno scheletro di Ursus spelaeus, parzialmente ricostruito. Si tratta di una specie d'orso che per millenni abitò le sale interne della caverna e che si estinse durante l'ultima glaciazione.
2) Il Salotto:
E' la prima sala del tratto della grotta scoperto nel 1950. Qui vi sono numerose concrezioni di calcite dalle molteplici forme: i cornicioni calcarei che hanno evocato l'immagine del ''Salotto'', le millenarie colate di alabastro, le stalattiti e le stalagmiti che si fondono in colonne. Le tonalità del loro colore variano dal bianco del minerale puro al rosso dato da impurità di ossidi di ferro al grigio del manganese.
3) Corridoio delle Impronte:
Le impronte di piedi, mani e ginocchia che si osservano nell'argilla in questo corridoio, miste a quelle di orsi delle caverne, sono state lasciate da uomini preistorici che frequentavano la grotta per compiere riti magici. Le torce che questi usavano per illuminarsi il cammino hanno lasciato segni carboniosi sulle pareti.
Lo studio delle impronte ha dimostrato che queste sono riferibili a Homo sapiens; datazioni radiometriche indicano un'età di circa 12.000 anni, epoca in cui si sviluppò la cultura epigravettiana del Paleolitico superiore.
4) Il Laghetto:
Concrezioni a forma di piattaforme e cornicioni testimoniano un antico livello del lago. La grande colata calcitica indica lo scorrimento, per centinaia di migliaia di anni, di una sottile lama d'acqua. Nelle acque delle grotte vive un piccolo crostaceo del genere Nyphargus che non raggiunge il centimetro di lunghezza, depigmentato e cieco a causa della sua evoluzione ''cavernicola''.
5) Cimitero degli Orsi:
E' un esteso deposito di ossi di Ursus spelaeus, risalenti a 27.000 - 24.000 anni fa. Questi orsi raggiungevano le sale interne della grotta per trascorrervi il letargo invernale, durante il quale morivano gli individui più deboli che non erano riusciti ad accumulare sufficienti riserve di grasso durante l'estate.
Dallo studio dei reperti scavati si è dedotto che l'Ursus spelaeus poteva raggiungere 2,80 m di altezza in posizione eretta, ed oltre 600 kg di peso.
6) Sala dei Misteri:
Questa è l'ultima sala frequentata dall'uomo preistorico.
Vi sono concentrate numerose testimonianze di interesse archeologico: impronte di uomini preistorici ed orsi delle caverne, tracce carboniose delle loro fiaccole e palline di argilla rimaste attaccate alla parete contro cui furono scagliate, forse in un rito di iniziazione.
- La sala è attualmente chiusa al pubblico, in accordo con la Soprintendenza Archeologica della Liguria, per problemi di conservazione.
7) Antro di Cibele:
E' la parte terminale della Grotta della Bàsura, corrispondente ad un ultimo tratto aperto solo nel 1960; al momento della scoperta era sommersa dall'acqua e fu perciò prosciugata. La rara e particolare forma tondeggiante delle concrezioni mammellonari di questi ambienti è tipica di una crescita subacquea, durante la quale le stalattiti preesistenti furono ricoperte da numerosi strati di calcare. Dedicata alla mitologica Dea della Fecondità, è una sala ritenuta unica al mondo tra le grotte conosciute.
8) Tunnel di collegamento:
Il traforo, lungo 110 m, venne ultimato nel 1967. Collega artificialmente la Grotta della Bàsura alla Grotta Inferiore di Santa Lucia e ne permette la visita, in successione, a ''senso unico''. E' il punto del percorso turistico più profondo nella montagna, localizzato a circa 170 m s.l.m. Lo spessore della roccia sovrastante è di circa 150 m.
9) I Cristalli:
Nelle sale terminali della Grotta Inferiore di Santa Lucia si possono ammirare i fiori di calcite; sono particolari concrezioni coralloidi dovute a complessi processi di evaporazione e condensazione dell'acqua, in differenti condizioni di temperatura e di pressione. Oltre alla calcite è possibile osservare una diversa forma di cristallizzazione del carbonato di calcio, la cosiddetta aragonite, riconoscibile per l'aspetto ''aghiforme'' dei suoi esili e brillantissimi cristalli.
10) Pantheon:
E' la sala più ampia della Grotta Inferiore di Santa Lucia, con le concrezioni di maggiori dimensioni tra cui una colonna alta circa 8 m. Particolare è poi una stalagmite ricoperta di cristalli di aragonite definita per la sua bellezza la ''perla'' della grotta. In diversi punti si possono osservare fratture e concrezioni spezzate, segno di antichi terremoti.
11) Sala dei livelli (o dei Capitelli):
La presenza di antichi laghi sotterranei è, ancora una volta, segnalata dai cornicioni calcarei e dalle piattaforme che si sono formate all'estremità di stalattiti e di stalagmiti, in corrispondenza dei livelli che l'acqua ha mantenuto per lunghi periodi.
12) Il Tanone:
E' la parte finale della grotta, priva di concrezioni, conosciuta da sempre. Nel 1944 fu rifugio antiaereo per la popolazione di Toirano, oggi viene utilizzata per manifestazioni ed eventi culturali quali concerti e balletti. Usciti dalla Grotta si scorge il Santuario rupestre costruito nel 1500 e dedicato a Santa Lucia, e si spazia sull'abitato Toirano, il centro storico, le terrazze coltivate e il mare.
Rilevo 1
Rilievo 2
Rilievo 3
Lat:44.13786111N Lon:8.20202778E Datum:WGS84
Commenti : |
Devi registrarti a Openspeleo per postare un commento |