Nome
Sprugola del Salotto
Data inserimento
2008-02-15 10:19:07
Data ultimo aggiornamento
2010-04-06 21:20:28
Si prosegue per lo sterrato privato fino alla villa dove in prossimità di una colombaia parte un sentiero che porta a Tellaro (segni bianco rossi).
Si prosegue verso Tellaro, il sentiero scende costeggiando la villa per poi risalire.
Il grosso ingresso della voragine si trova sulla destra del sentiero dietro una rete verde. Descrizione Si tratta di un evidente inghiottitoio il cui bordo, per evitare cadute accidentali, è recintato: tre lati presentano infatti una balza di altezza massima di circa 10 metri che è invece meno scoscesa e più bassa sul lato SE; da questo si entra attraverso un buco nella recinzione. La grotta fu esplorata negli anni '60 dal G.S. Bolzaneto e dal G.S. Arturo Issel di Genova; il catasto regionale riporta uno sviluppo di 42,10 metri ed una profondità di 29 metri. L'ingresso è situato alla base del settore dove è più alta la parete soprastante: tra alcuni blocchi si apre un p15 che porta in una sala con belle colate. Una galleria in discesa consente di raggiungere una sottostante saletta con pavimento in frana tra i cui blocchi si scende in arrampicata. Qui si raggiunge un meandro dì chiara origine tettonica
che da un lato
continua per circa 30 metri fino ad un camino, risalito in libera per una decina di metri, che stringe alla sommità, dall'altro si approfondisce, va sceso su corda per 7 metri e poi traversato per circa 20 metri, fino a raggiungere un punto in cui è evidente un lìscissimo specchio di faglia.
In questo punto è visibile l'ultima traccia di passaggi precedenti: una scritta lasciata da una squadra di Vigili del Fuoco di La Spezia. Da qui, scendendo alcuni metri, si raggiunge una saletta da cui partono due meandri ed un cunicolo discendente; la zona è piuttosto "labirintica", due delle tre vie stringono in frana dopo pochi metri, seguendo uno dei meandri invece ci si muove a saliscendi fino ad una strettoia seguita da un pozzetto (p6), sceso il quale ci si trova nuovamente in un tortuoso meandro che chiude in strettoia dopo circa 30 metri. Lo sviluppo rilevato raggiunge i 176 metri per una profondità di 63. Sono stati osservati alcuni pipistrelli nel meandro terminale. Occasionalmente la corrente d'aria è apprezzabile, soprattutto all'ingresso.
Una recente frana che ha reso instabili alcuni massi alla partenza del P15 frendendone pericolosa la discesa.
Rilevo 1
Tipo di cavità
inghiottitoio
Stato
Italy
Provincia
223
Comune
Ameglia
Località
Montemarcello, Monte Murlo
Area speleologica
Montemarcello
Numero catastale
1048 LI/SP
Sviluppo totale
176
Dislivello
63 m
Longitudine
9° 57' 15.4''E
Latitudine
44° 02' 49.3 '' N
Datum
WGS84
Quota
190 mslm
Cartografia
GPS 26/9/2008
Itinerario di accesso
Da Monte Marcello proseguire verso Lerici, arrivati ad un rettilineo, in corrispondenza di uno sterrato privato sulla sinistra perpendicolare alla strada principale parcheggiare l' auto.Si prosegue per lo sterrato privato fino alla villa dove in prossimità di una colombaia parte un sentiero che porta a Tellaro (segni bianco rossi).
Si prosegue verso Tellaro, il sentiero scende costeggiando la villa per poi risalire.
Il grosso ingresso della voragine si trova sulla destra del sentiero dietro una rete verde. Descrizione Si tratta di un evidente inghiottitoio il cui bordo, per evitare cadute accidentali, è recintato: tre lati presentano infatti una balza di altezza massima di circa 10 metri che è invece meno scoscesa e più bassa sul lato SE; da questo si entra attraverso un buco nella recinzione. La grotta fu esplorata negli anni '60 dal G.S. Bolzaneto e dal G.S. Arturo Issel di Genova; il catasto regionale riporta uno sviluppo di 42,10 metri ed una profondità di 29 metri. L'ingresso è situato alla base del settore dove è più alta la parete soprastante: tra alcuni blocchi si apre un p15 che porta in una sala con belle colate. Una galleria in discesa consente di raggiungere una sottostante saletta con pavimento in frana tra i cui blocchi si scende in arrampicata. Qui si raggiunge un meandro dì chiara origine tettonica
che da un lato
continua per circa 30 metri fino ad un camino, risalito in libera per una decina di metri, che stringe alla sommità, dall'altro si approfondisce, va sceso su corda per 7 metri e poi traversato per circa 20 metri, fino a raggiungere un punto in cui è evidente un lìscissimo specchio di faglia.
In questo punto è visibile l'ultima traccia di passaggi precedenti: una scritta lasciata da una squadra di Vigili del Fuoco di La Spezia. Da qui, scendendo alcuni metri, si raggiunge una saletta da cui partono due meandri ed un cunicolo discendente; la zona è piuttosto "labirintica", due delle tre vie stringono in frana dopo pochi metri, seguendo uno dei meandri invece ci si muove a saliscendi fino ad una strettoia seguita da un pozzetto (p6), sceso il quale ci si trova nuovamente in un tortuoso meandro che chiude in strettoia dopo circa 30 metri. Lo sviluppo rilevato raggiunge i 176 metri per una profondità di 63. Sono stati osservati alcuni pipistrelli nel meandro terminale. Occasionalmente la corrente d'aria è apprezzabile, soprattutto all'ingresso.
Una recente frana che ha reso instabili alcuni massi alla partenza del P15 frendendone pericolosa la discesa.
Rilevo 1
Lat:44.04702778N Lon:9.95427778E Datum:WGS84
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