Nome
Bus de la Siberia
Data inserimento
2008-10-29 07:39:05
Data ultimo aggiornamento
2008-10-29 18:47:36
Superata la Val del Tetto, sempre lungo il sentiero di Q.980 metri si incontra un'altra valletta e poi si procede per altri 6800 metri fino ad incrociare la Valle Foppa. Impossibile non notare gli ingressi della cavità perchè la traccia degli scavi è evidentissima. Tutti e tre gli ingressi si trovano in un dislivello che non supera i 10-15 metri. Descrizione La cavità può considerarsi divisa in tre parti: la parte più vecchia in senso esplorativo (Ramo Basso), attualmente scollegata a causa del cedimento di una volta, è un dedalo di cunicoli non molto ampi, che terminano quasi tutti in condotte fangose. La seconda (Rami Alti) si sviluppa dopo la risalita di un P40, effettuata con l'intento di proseguire verso l'alto seguendo l'aria: altro dedalo di strette condotte intercalate da pozzi e spaccature. In una miriade di camini risaliti in artificiale, non si è riusciti a trovare prosecuzioni che si inoltrassero nel cuore della montagna. L'ultima parte, la più lunga ed impegnativa, inizia poco sopra la base del mitico P32 e si snoda in una serie di meandri e strettoie disostruite pesantemente. Dopo il canyon, dove si cammina, si incontra lo strettissimo Diapason, che dopo una trentina di metri , sfocia in un'ampia forra, collegata con una seconda cavità ascendente tramite La Ventaiola, un cunicolo semi allagato, pericoloso in caso di temporali. Si accede alle Terre di Nessuno, risalite per oltre 100 metri, sempre con la solita sequenza di strettoie e grossi camini. La via verso il basso è bloccata da un sifone, mentre verso l'alto non sono ancora molti i camini da risalire, resi pericolosi dalla friabilità dei Calcari di Moltrasio. La complessità della grotta le danno la fama della classica "terribile"; indubbiamente si tratta di una cavità tra le più dure ed impegnative del Bergamasco. Pochissimi sono gli esploratori che continuano nell'esplorazione. Altro,note Tratto da "Lombardia Dentro" Vol.1 a cura di Alberto Buzio e Massimo Pozzo AA.VV. Storia La cavità è stata esplorata per circa 300 metri dal Gruppo I Protei di Milano insieme ad altri speleologi, dopo ingenti disostruzioni nella zona dell'Ingresso Vecchio e del Ramo Basso. A partire dal 1994 , lo S.C.O., sempre per merito della solita Erba Team, ha proseguito le ricerche, portando lo sviluppo reale a 1570 metri, per un dislivello totale di 116 metri (-82;+84). Le ultime esplorazioni, effettuate nell'inverno 2000 e nel 2002 dal G.S.Valle Imagna, CAI,SSI, hanno portato al ritrovamento di un nuovo ramo di circa 100 metri di sviluppo, chiamato Ustica a causa delle varie difficoltà e dal cedimento delle pareti, che si dirige verso l'alto, nei pressi del salone Manila. Attualmente le attenzioni si stanno concentrando in questa zona, dove rimangono da risalire neri ed imponenti camini, di cui non si riesce ancora a valutarne l'altezza. Il dislivello rimane comunque invariato, mentre lo sviluppo reale ora è di 1653 metri. Rilevo 1
Tipo di cavità
grotta
Stato
Italy
Provincia
193
Comune
Brumano
Località
Valle Foppa
Monte
Monte Resegone
Valle
Valle Imagna
Numero catastale
LoBg 1197
Sviluppo totale
1653
Dislivello
116 (-82; +84)
Longitudine
9° 30' 26.6" E
Latitudine
45° 51' 55.32" N
Datum
WGS84
Quota
1015 m slm
Cartografia
CTR 1:10000 B4e4 Monte Resegone
Itinerario di accesso
Arrivati a Brumano in Valle Imagna, salire per la strada che conduce a Fuipiano. Si supera una valletta a sinistra, e poi al primo tornante, parcheggiare l' auto e imboccare il sentiero a lato del guard-rail.Superata la Val del Tetto, sempre lungo il sentiero di Q.980 metri si incontra un'altra valletta e poi si procede per altri 6800 metri fino ad incrociare la Valle Foppa. Impossibile non notare gli ingressi della cavità perchè la traccia degli scavi è evidentissima. Tutti e tre gli ingressi si trovano in un dislivello che non supera i 10-15 metri. Descrizione La cavità può considerarsi divisa in tre parti: la parte più vecchia in senso esplorativo (Ramo Basso), attualmente scollegata a causa del cedimento di una volta, è un dedalo di cunicoli non molto ampi, che terminano quasi tutti in condotte fangose. La seconda (Rami Alti) si sviluppa dopo la risalita di un P40, effettuata con l'intento di proseguire verso l'alto seguendo l'aria: altro dedalo di strette condotte intercalate da pozzi e spaccature. In una miriade di camini risaliti in artificiale, non si è riusciti a trovare prosecuzioni che si inoltrassero nel cuore della montagna. L'ultima parte, la più lunga ed impegnativa, inizia poco sopra la base del mitico P32 e si snoda in una serie di meandri e strettoie disostruite pesantemente. Dopo il canyon, dove si cammina, si incontra lo strettissimo Diapason, che dopo una trentina di metri , sfocia in un'ampia forra, collegata con una seconda cavità ascendente tramite La Ventaiola, un cunicolo semi allagato, pericoloso in caso di temporali. Si accede alle Terre di Nessuno, risalite per oltre 100 metri, sempre con la solita sequenza di strettoie e grossi camini. La via verso il basso è bloccata da un sifone, mentre verso l'alto non sono ancora molti i camini da risalire, resi pericolosi dalla friabilità dei Calcari di Moltrasio. La complessità della grotta le danno la fama della classica "terribile"; indubbiamente si tratta di una cavità tra le più dure ed impegnative del Bergamasco. Pochissimi sono gli esploratori che continuano nell'esplorazione. Altro,note Tratto da "Lombardia Dentro" Vol.1 a cura di Alberto Buzio e Massimo Pozzo AA.VV. Storia La cavità è stata esplorata per circa 300 metri dal Gruppo I Protei di Milano insieme ad altri speleologi, dopo ingenti disostruzioni nella zona dell'Ingresso Vecchio e del Ramo Basso. A partire dal 1994 , lo S.C.O., sempre per merito della solita Erba Team, ha proseguito le ricerche, portando lo sviluppo reale a 1570 metri, per un dislivello totale di 116 metri (-82;+84). Le ultime esplorazioni, effettuate nell'inverno 2000 e nel 2002 dal G.S.Valle Imagna, CAI,SSI, hanno portato al ritrovamento di un nuovo ramo di circa 100 metri di sviluppo, chiamato Ustica a causa delle varie difficoltà e dal cedimento delle pareti, che si dirige verso l'alto, nei pressi del salone Manila. Attualmente le attenzioni si stanno concentrando in questa zona, dove rimangono da risalire neri ed imponenti camini, di cui non si riesce ancora a valutarne l'altezza. Il dislivello rimane comunque invariato, mentre lo sviluppo reale ora è di 1653 metri. Rilevo 1
Lat:45.86536667N Lon:9.50738889E Datum:WGS84
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