Nome
Buca del Baccile
Data inserimento
2007-01-01 00:00:00
Data ultimo aggiornamento
2008-02-18 15:35:25
L'esplorazione del Baccile offre una visione particolare dei vari fenomeni geomorfologici che caratterizzano gli ambienti carsici e se a questo aggiungiamo l'interesse biospeleologico e tecnico esplorativo, si capisce il perche delle frequenti esplorazioni effettuate dai vari Gruppi Grotte Italiani.
La scheda catastale di questa importante cavità si presentava, al momento della nostra consultazione, alquanto scarsa di indicazioni e l'unico rilievo topografico esistente era quello fornito dagli speleologi Bolognesi dopo l'esplorazione del 1958.
Decidemmo pertanto di effettuare il rilievo completo della Grotta del Baccile e colmare cosi una grossa lacuna.
Solo a rilievo ultimato siamo venuti a conoscenza dell'ottimo lavoro svolto da vari gruppi Emiliani nel 1965 e pubblicato su Speleologia Emiliana n° 1 - 2 anno III ma che evidentemente non era stato trasmesso a catasto.
Ciò nonostante il lavoro da noi svolto non é stato vano in quanto anche il rilievo eseguito nel 1965 é incompleto e presenta alcuni errori in specie nella sezione (Tav 2 e 3)
Il nostro rilievo é stato eseguito in scala 1:500 e, data la complessità del tracciato, é stata disegnata una sezione longitudinale completa ed una sezione trasversale parziale, mettendo in primo piano la zona dei grandi pozzi ed escludendo la parte iniziale della cavità dall'ingresso al pozzo della chiocciola.
data la particolare conformazione della grotta é stato possibile chiudere piu volte la poligonale e verificare cosi l'esattezza delle nostre misure.
Grazie a questa precisione si é anche potuto individuare il passaggio che dalla galleria B conduce al sifone terminale.
E' possibile quindi raggiungere il fondo della grotta con l'impiego di una esigua quantità di materiale.
Autori:
Bianucci G.P. - Della Valle F. (Gruppo speleologico Archeologico Livornese)
Il rilievo completo della grotta del Baccile
Da "Atti del 3° congresso della F.S.T."
Itinerario di accesso Da Massa seguire le indicazioni per Gronda ==> Resceto: 12 km. circa. Arrivati ad una piazzetta circolare in cima al paese si parcheggia l'auto,
A piedi tornare indietro per la strada asfaltata e scendere la scala che scende a sinistra della strada e immette in una via pedonale che attraversa le case e presto diventa sentiero. Proseguire per il medesimo che attraversa il fiume sottostante e poi risale ripido fino ad arrivare all' ingresso della cavità a circa 40 minuti dall' auto.
Descrizione
DESCRIZIONE:
La grotta si apre sulle pendici dell'Alto di Sella in prossimità dell'abitato di Resceto (Massa). Dopo l'angusto ingresso. si percorre la parte iniziale della cavità che qui e impostata su di una frattura che genera nei primi metri un pozzo che discende per un dislivello di 15 mt.
Superato l'imbocco di questo pozzo si prosegue in salita percorrendo il ramo alto della grotta, caratterizzato, in questa sua parte iniziale da gallerie parzialmente concrezionate.
Superato un basso passaggio ci si deve arrampicare per qualche metro fino a raggiungere una galleria orizzontale ricca di stalagmiti. Questa, dopo una decina di metri, discende rapidamente ed in questo punto si incontra un'ampia pozza d'acqua, superata la quale, si risale su di un piccolo ripiano dal quale si inizia la discesa del P.7.
La prima parte di questo piccolo salto è caratterizzata dalla presenza di abbondante latte di monte che si ritrova anche al termine della verticale. Si prosegue percorrendo una galleria ad andamento ascendente fino a raggiungere l'orlo di un'ampia depressione. Al fondo di questa si apre un angusto pozzo rivestito di latte di monte e che porta direttamente alla base del Pozzo della Chiocciola e in prossimità del primo imbocco del P.100.
E' possibile aggirare la depressione e raggiungere, mediante una breve galleria molto concrezionata, l'orlo del Pozzo della Chiocciola.
Qui, alcune pozze di stillicidio ospitano una colonia di niphargus.
Disceso il Pozzo ci si trova in prossimità di un salto sulle cui pareti sono ben evidenti "onde di erosione". E' il primo imbocco del P. 100. La discesa, in questa parte, si compie prima contro parete, poi per alcuni metri nel vuoto e quindi si percorrono alcuni scivoli fino ad incontrare un grosso masso di crollo incastrato tra le due pareti del pozzo.
Siamo perfettamente sulla verticale del P.100 ed infatti discendendo dal secondo imbocco in prossimità del Lago Katia, si prende ugualmente contatto con questo grosso masso (vedi sez. Trasv.).
Da qui si discende in prossimità della parete, per altri 15 mt. fino ad incontrare un nuovo masso superato il quale si raggiunge un terrazzo ove è sempre presente un abbondante stillicidio. Ma é nel discendere gli ultimi 25 metri che conducono al fondo del grande pozzo, che si conosce il massimo disagio per l'acqua che vi si convoglia.
Dalla base del Pozzo della Chiocciola si diparte, in direzione opposta all'imbocco del P.100 ora descritto, una galleria circolare molto ben concrezionata e deturpata purtroppo dagli autografi dei visitatori. Qui lo stillicidio è sempre abbondante e» in occasione di temporali esterni, il soffitto della galleria si dimostra percorso da innumerevoli fratture dalle quali sgorga abbondante l'acqua che va poi a convogliarsi nel due imbocchi del P.100.
Percorrendo la galleria a partire dalla base del Pozzo della Chiocciola, si incontra, dopo una decina di metri, il secondo imbocco del grande pozzo. Questo ai presenta ad imbuto e ai restringe dopo 15 mt, fino ad un diametro minimo di poco più di un metro. Da qui va poi allargandosi fino ad accedere nello stesso ambiente già descritto per la discesa dal primo imbocco.
Superato questo secondo imbocco, la galleria, ornata da belle concrezioni, conduce al Lago Katia.
Il Lago compie una curva a 90" e porta poi in una galleria che risale per circa 15 mt. e quindi discende rapidamente fino all'attacco del Pozzo della 'Strettoia.
E' questo un salto che inizia infatti con una stretta fenditura per poi aprirsi a campana. Giunti al fondo, dirigendosi verso Ovest, si percorre una galleria il cui pavimento è costituito da una fanghiglia di latte di monte. Da qui si giunge in breve ad una strettoia. Superato questo ostacolo, ai accede ad una galleria che nella sua parte discendente volta a sinistra, risale e termina con una fessura. In questa parte, in alcune pozze di stillicidio si sono raccolti alcuni esemplari di collemboli.
Percorrendo invece la parte ascendente della stessa galleria si giunge in breve alla base del Pozzo x.
Qui si è potuta chiudere la prima poligonale.
Dalla base del Pozzo della Strettoia, procedendo in senso inverso al precedènte, si percorre una galleria discendente in cui si incontra presto un'ampia pozza d'acqua. In questa zona si notano spesso esemplari di Duvalius doriai carrarae vaganti sulle pareti e qui si è raccolta anche una larva della stessa specie. specie
Dopo un piccolo salto di un paio di metri la galleria discende per circa 15 mt. e poi risale. In questo punto è presente in basso e a destra una fessura attraverso la quale si viene in comunicazione con 2 piccole gallerie.
Quella di sinistra discende per pochi metri quindi risale e si allarga fino a condurre in una sala dalla quale, risalendo per alcuni metri, si raggiunge una galleria che conduce nell'ambiente del P.30.
Quella di destra (Galleria delle lama) si percorre orizzontalmente per circa 5 mt. e quindi prende a scendere, girando più volte, per un dislivello complessivo di 35 mt. Questo ramo si presenta di modeste dimensioni ma interessanti sono i fenomeni di erosione carsica che vi si possono osservare.
Tornando nella galleria principale, dopo una risalita di pochi metri, si discende rapidamente fino a fermarsi di fronte ad una strettoia.
Prima di oltrepassarla, la galleria curva a destra e risale fino all'orlo del P.30.
Alla base di questo salto, si diparte una galleria a sezione ellittica (scivolo) e fondo costituito da massi di crollo che discende rapidamente fino all'orlo di un ultimo salto di 10 metri. Disceso questo, si prende terra in corrispondenza del fondo del P.100.
Se si supera invece la strettoia della galleria principale, si accede ad una galleria circolare e discendente che dopo una decina di metri si restringe e si biforca.. Entrambe le diramazioni conducono in una galleria più bassa che si dirige verso il fondo. In genere, tra le due, si percorre la diramazione di sinistra che dopo pochi metri conduce ad un bivio.
A sinistra una stretta galleria conduce ad una finestra che si affaccia nell'ambiente del P.30 in corrispondenza dello Scivolo.
A destra invece si imbocca la galleria che conduce verso il fondo. Si incontra presto un salto di circa 5 metri superato il quale la galleria conduce a sinistra sull'orlo del P.12 e a destra si fa ampia (Galleria A) e discende prima lentamente poi rapidamente fino all'orlo del P.20. Disceso questo si raggiunge il sifone terminale a quota -160.
Discendendo invece il P.12 si raggiunge una fessura orizzontale superata la quale si discende un piccolo salto di un paio di metri e si risale fino ad una seconda fessura orizzontale.
Superata questa ci si trova in una sala che a sinistra sfocia in una galleria discendente e bassa dalla quale si può raggiungere la Galleria B. Se si prosegue in alto si raggiunge invece una deviazione a destra che discende rapidamente e conduce in una nuova galleria suborizzontale.
Percorrendo la parte discendente di questa, si giunge dopo pochi metri ad uno stretto passaggio superato il quale si percorre la parte iniziale della Galleria B. Questo dopo alcune decine di metri si abbassa a fessura e quindi si fa di sezione circolare con pavimento ricco di materiale di crollo.
Dove la galleria sembra terminare ed il piccolo ruscello che la percorre filtra fra i massi del pavimento, si risale attraverso la volta costituita da massi di crollo e, spingendosi fra questi, si sbuca in corrispondenza del sifone terminale a quota -160. Anche in questo caso è stato possibile chiudere la poligonale e verificare l'esattezza delle nostre misure.
Se invece si percorre la parte ascendente della galleria suborizzontale, si giunge in breve alla base del P.100.
Proseguendo ci si inoltra nella Galleria della Sabbia caratterizzata dalla presenza di sabbie calcaree. Le pareti presentano evidenti gli effetti dei fenomeni di erosione e corrosione carsica mentre grandi massi testimoniano fenomeni graviclastici.
Riteniamo che la precisione del nuovo rilievo del Baccile sia dovuta essenzialmente ad una diluizione nel tempo delle operazioni di rilevamento. Un secondo motivo e dato dalla possibilità di verifica delle nostre misure in relazione al fatto che i vari rami della grotta si incontrano più volte.
Rispetto ai rilievi precedenti è da notare innanzitutto che questo può considerarsi veramente completo.
Altro,note Oltre l'errore relativo alla profondità della grotta, indicata nel primo rilievo come -221 ed in realtà profonda invece 160 metri, vi sono evidenti discordanze con i rilievi precedenti che possono così essere riassunte:
PIANTA
ponendo a confronto i rilievi, si osserva che quello del 1958 (Tav.l) manca innanzitutto del tratto che dal pozzo della strettoia (punto 8) conduce all'ingresso tramite la strettoia ed il Pozzo x. Una divergenza macroscopica é poi, sempre in relazione a questo rilievo, il fatto che l'ingresso ed il sifone terminale si trovano in posizione opposta mentre in realtà sono entrambi verso Ovest.
Mancano poi, in questo rilievo, altri rami importanti.
La pianta del rilievo del 1965 (Tav. 3) è invece concorde col rilievo da noi eseguito mentre manca, di evidente, il tratto che dalla base del Pozzo della Strettoia (P.24 della Tav. 3) conduce all'ingresso.
SEZIONE
è in questa che si osservano i più gravi errori oltre a notare la mancanza di alcuni rami.
La sezione del 1958 si porta dietro gli errori della pianta e così ingresso e sifone si ritrovano in posizione opposta.
Per quanto riguarda la sezione del rilievo del 1965 (Tav. 2) si nota una maggiore corrispondenza col nuovo rilievo ma anche qui sono stati commessi errori in relazione al tratto P. della chiocciola (P.20 della Tav. 2) ed il P. della strettoia (P.24 della Tav. 2). Questo tratto risulta infatti orientato in posizione opposta a quella reale.
Bibliografia:
G.S. "Duca degli Abruzzi" - Studio dei fenomeni carsici sulle Alpi Apuane "• 1961. G.S. Faentino Spedizione alle Grotte del Baccile - Speleologia Emiliana - n. 1-2 anno III. Lanza B. La fauna cavernicola della Toscana - Rass. Sp
Rilevo 1
Sinonimi
Buca delle Baccine, Grotta di Resceto
Tipo di cavità
grotta
Stato
Italy
Provincia
233
Comune
Massa
Località
Resceto
Numero catastale
226/T/MS
Sviluppo totale
1700
Dislivello
-160
Gruppi
GSDA 1956
Longitudine
2° 14' 18'' W di monte Mario
Latitudine
44° 05' 35''
Quota
655 slm
Cartografia
Resceto 96 II NO
Geologia
La Grotta del Baccile é senza dubbio una delle cavità piu interessanti della Toscana per il suo complesso tracciato interno e per la varietà degli ambienti.L'esplorazione del Baccile offre una visione particolare dei vari fenomeni geomorfologici che caratterizzano gli ambienti carsici e se a questo aggiungiamo l'interesse biospeleologico e tecnico esplorativo, si capisce il perche delle frequenti esplorazioni effettuate dai vari Gruppi Grotte Italiani.
La scheda catastale di questa importante cavità si presentava, al momento della nostra consultazione, alquanto scarsa di indicazioni e l'unico rilievo topografico esistente era quello fornito dagli speleologi Bolognesi dopo l'esplorazione del 1958.
Decidemmo pertanto di effettuare il rilievo completo della Grotta del Baccile e colmare cosi una grossa lacuna.
Solo a rilievo ultimato siamo venuti a conoscenza dell'ottimo lavoro svolto da vari gruppi Emiliani nel 1965 e pubblicato su Speleologia Emiliana n° 1 - 2 anno III ma che evidentemente non era stato trasmesso a catasto.
Ciò nonostante il lavoro da noi svolto non é stato vano in quanto anche il rilievo eseguito nel 1965 é incompleto e presenta alcuni errori in specie nella sezione (Tav 2 e 3)
Il nostro rilievo é stato eseguito in scala 1:500 e, data la complessità del tracciato, é stata disegnata una sezione longitudinale completa ed una sezione trasversale parziale, mettendo in primo piano la zona dei grandi pozzi ed escludendo la parte iniziale della cavità dall'ingresso al pozzo della chiocciola.
data la particolare conformazione della grotta é stato possibile chiudere piu volte la poligonale e verificare cosi l'esattezza delle nostre misure.
Grazie a questa precisione si é anche potuto individuare il passaggio che dalla galleria B conduce al sifone terminale.
E' possibile quindi raggiungere il fondo della grotta con l'impiego di una esigua quantità di materiale.
Autori:
Bianucci G.P. - Della Valle F. (Gruppo speleologico Archeologico Livornese)
Il rilievo completo della grotta del Baccile
Da "Atti del 3° congresso della F.S.T."
Itinerario di accesso Da Massa seguire le indicazioni per Gronda ==> Resceto: 12 km. circa. Arrivati ad una piazzetta circolare in cima al paese si parcheggia l'auto,
A piedi tornare indietro per la strada asfaltata e scendere la scala che scende a sinistra della strada e immette in una via pedonale che attraversa le case e presto diventa sentiero. Proseguire per il medesimo che attraversa il fiume sottostante e poi risale ripido fino ad arrivare all' ingresso della cavità a circa 40 minuti dall' auto.
Descrizione
DESCRIZIONE:
La grotta si apre sulle pendici dell'Alto di Sella in prossimità dell'abitato di Resceto (Massa). Dopo l'angusto ingresso. si percorre la parte iniziale della cavità che qui e impostata su di una frattura che genera nei primi metri un pozzo che discende per un dislivello di 15 mt.
Superato l'imbocco di questo pozzo si prosegue in salita percorrendo il ramo alto della grotta, caratterizzato, in questa sua parte iniziale da gallerie parzialmente concrezionate.
Superato un basso passaggio ci si deve arrampicare per qualche metro fino a raggiungere una galleria orizzontale ricca di stalagmiti. Questa, dopo una decina di metri, discende rapidamente ed in questo punto si incontra un'ampia pozza d'acqua, superata la quale, si risale su di un piccolo ripiano dal quale si inizia la discesa del P.7.
La prima parte di questo piccolo salto è caratterizzata dalla presenza di abbondante latte di monte che si ritrova anche al termine della verticale. Si prosegue percorrendo una galleria ad andamento ascendente fino a raggiungere l'orlo di un'ampia depressione. Al fondo di questa si apre un angusto pozzo rivestito di latte di monte e che porta direttamente alla base del Pozzo della Chiocciola e in prossimità del primo imbocco del P.100.
E' possibile aggirare la depressione e raggiungere, mediante una breve galleria molto concrezionata, l'orlo del Pozzo della Chiocciola.
Qui, alcune pozze di stillicidio ospitano una colonia di niphargus.
Disceso il Pozzo ci si trova in prossimità di un salto sulle cui pareti sono ben evidenti "onde di erosione". E' il primo imbocco del P. 100. La discesa, in questa parte, si compie prima contro parete, poi per alcuni metri nel vuoto e quindi si percorrono alcuni scivoli fino ad incontrare un grosso masso di crollo incastrato tra le due pareti del pozzo.
Siamo perfettamente sulla verticale del P.100 ed infatti discendendo dal secondo imbocco in prossimità del Lago Katia, si prende ugualmente contatto con questo grosso masso (vedi sez. Trasv.).
Da qui si discende in prossimità della parete, per altri 15 mt. fino ad incontrare un nuovo masso superato il quale si raggiunge un terrazzo ove è sempre presente un abbondante stillicidio. Ma é nel discendere gli ultimi 25 metri che conducono al fondo del grande pozzo, che si conosce il massimo disagio per l'acqua che vi si convoglia.
Dalla base del Pozzo della Chiocciola si diparte, in direzione opposta all'imbocco del P.100 ora descritto, una galleria circolare molto ben concrezionata e deturpata purtroppo dagli autografi dei visitatori. Qui lo stillicidio è sempre abbondante e» in occasione di temporali esterni, il soffitto della galleria si dimostra percorso da innumerevoli fratture dalle quali sgorga abbondante l'acqua che va poi a convogliarsi nel due imbocchi del P.100.
Percorrendo la galleria a partire dalla base del Pozzo della Chiocciola, si incontra, dopo una decina di metri, il secondo imbocco del grande pozzo. Questo ai presenta ad imbuto e ai restringe dopo 15 mt, fino ad un diametro minimo di poco più di un metro. Da qui va poi allargandosi fino ad accedere nello stesso ambiente già descritto per la discesa dal primo imbocco.
Superato questo secondo imbocco, la galleria, ornata da belle concrezioni, conduce al Lago Katia.
Il Lago compie una curva a 90" e porta poi in una galleria che risale per circa 15 mt. e quindi discende rapidamente fino all'attacco del Pozzo della 'Strettoia.
E' questo un salto che inizia infatti con una stretta fenditura per poi aprirsi a campana. Giunti al fondo, dirigendosi verso Ovest, si percorre una galleria il cui pavimento è costituito da una fanghiglia di latte di monte. Da qui si giunge in breve ad una strettoia. Superato questo ostacolo, ai accede ad una galleria che nella sua parte discendente volta a sinistra, risale e termina con una fessura. In questa parte, in alcune pozze di stillicidio si sono raccolti alcuni esemplari di collemboli.
Percorrendo invece la parte ascendente della stessa galleria si giunge in breve alla base del Pozzo x.
Qui si è potuta chiudere la prima poligonale.
Dalla base del Pozzo della Strettoia, procedendo in senso inverso al precedènte, si percorre una galleria discendente in cui si incontra presto un'ampia pozza d'acqua. In questa zona si notano spesso esemplari di Duvalius doriai carrarae vaganti sulle pareti e qui si è raccolta anche una larva della stessa specie. specie
Dopo un piccolo salto di un paio di metri la galleria discende per circa 15 mt. e poi risale. In questo punto è presente in basso e a destra una fessura attraverso la quale si viene in comunicazione con 2 piccole gallerie.
Quella di sinistra discende per pochi metri quindi risale e si allarga fino a condurre in una sala dalla quale, risalendo per alcuni metri, si raggiunge una galleria che conduce nell'ambiente del P.30.
Quella di destra (Galleria delle lama) si percorre orizzontalmente per circa 5 mt. e quindi prende a scendere, girando più volte, per un dislivello complessivo di 35 mt. Questo ramo si presenta di modeste dimensioni ma interessanti sono i fenomeni di erosione carsica che vi si possono osservare.
Tornando nella galleria principale, dopo una risalita di pochi metri, si discende rapidamente fino a fermarsi di fronte ad una strettoia.
Prima di oltrepassarla, la galleria curva a destra e risale fino all'orlo del P.30.
Alla base di questo salto, si diparte una galleria a sezione ellittica (scivolo) e fondo costituito da massi di crollo che discende rapidamente fino all'orlo di un ultimo salto di 10 metri. Disceso questo, si prende terra in corrispondenza del fondo del P.100.
Se si supera invece la strettoia della galleria principale, si accede ad una galleria circolare e discendente che dopo una decina di metri si restringe e si biforca.. Entrambe le diramazioni conducono in una galleria più bassa che si dirige verso il fondo. In genere, tra le due, si percorre la diramazione di sinistra che dopo pochi metri conduce ad un bivio.
A sinistra una stretta galleria conduce ad una finestra che si affaccia nell'ambiente del P.30 in corrispondenza dello Scivolo.
A destra invece si imbocca la galleria che conduce verso il fondo. Si incontra presto un salto di circa 5 metri superato il quale la galleria conduce a sinistra sull'orlo del P.12 e a destra si fa ampia (Galleria A) e discende prima lentamente poi rapidamente fino all'orlo del P.20. Disceso questo si raggiunge il sifone terminale a quota -160.
Discendendo invece il P.12 si raggiunge una fessura orizzontale superata la quale si discende un piccolo salto di un paio di metri e si risale fino ad una seconda fessura orizzontale.
Superata questa ci si trova in una sala che a sinistra sfocia in una galleria discendente e bassa dalla quale si può raggiungere la Galleria B. Se si prosegue in alto si raggiunge invece una deviazione a destra che discende rapidamente e conduce in una nuova galleria suborizzontale.
Percorrendo la parte discendente di questa, si giunge dopo pochi metri ad uno stretto passaggio superato il quale si percorre la parte iniziale della Galleria B. Questo dopo alcune decine di metri si abbassa a fessura e quindi si fa di sezione circolare con pavimento ricco di materiale di crollo.
Dove la galleria sembra terminare ed il piccolo ruscello che la percorre filtra fra i massi del pavimento, si risale attraverso la volta costituita da massi di crollo e, spingendosi fra questi, si sbuca in corrispondenza del sifone terminale a quota -160. Anche in questo caso è stato possibile chiudere la poligonale e verificare l'esattezza delle nostre misure.
Se invece si percorre la parte ascendente della galleria suborizzontale, si giunge in breve alla base del P.100.
Proseguendo ci si inoltra nella Galleria della Sabbia caratterizzata dalla presenza di sabbie calcaree. Le pareti presentano evidenti gli effetti dei fenomeni di erosione e corrosione carsica mentre grandi massi testimoniano fenomeni graviclastici.
Riteniamo che la precisione del nuovo rilievo del Baccile sia dovuta essenzialmente ad una diluizione nel tempo delle operazioni di rilevamento. Un secondo motivo e dato dalla possibilità di verifica delle nostre misure in relazione al fatto che i vari rami della grotta si incontrano più volte.
Rispetto ai rilievi precedenti è da notare innanzitutto che questo può considerarsi veramente completo.
Altro,note Oltre l'errore relativo alla profondità della grotta, indicata nel primo rilievo come -221 ed in realtà profonda invece 160 metri, vi sono evidenti discordanze con i rilievi precedenti che possono così essere riassunte:
PIANTA
ponendo a confronto i rilievi, si osserva che quello del 1958 (Tav.l) manca innanzitutto del tratto che dal pozzo della strettoia (punto 8) conduce all'ingresso tramite la strettoia ed il Pozzo x. Una divergenza macroscopica é poi, sempre in relazione a questo rilievo, il fatto che l'ingresso ed il sifone terminale si trovano in posizione opposta mentre in realtà sono entrambi verso Ovest.
Mancano poi, in questo rilievo, altri rami importanti.
La pianta del rilievo del 1965 (Tav. 3) è invece concorde col rilievo da noi eseguito mentre manca, di evidente, il tratto che dalla base del Pozzo della Strettoia (P.24 della Tav. 3) conduce all'ingresso.
SEZIONE
è in questa che si osservano i più gravi errori oltre a notare la mancanza di alcuni rami.
La sezione del 1958 si porta dietro gli errori della pianta e così ingresso e sifone si ritrovano in posizione opposta.
Per quanto riguarda la sezione del rilievo del 1965 (Tav. 2) si nota una maggiore corrispondenza col nuovo rilievo ma anche qui sono stati commessi errori in relazione al tratto P. della chiocciola (P.20 della Tav. 2) ed il P. della strettoia (P.24 della Tav. 2). Questo tratto risulta infatti orientato in posizione opposta a quella reale.
Bibliografia:
G.S. "Duca degli Abruzzi" - Studio dei fenomeni carsici sulle Alpi Apuane "• 1961. G.S. Faentino Spedizione alle Grotte del Baccile - Speleologia Emiliana - n. 1-2 anno III. Lanza B. La fauna cavernicola della Toscana - Rass. Sp
Rilevo 1
Lat:44.09391357N Lon:10.21370825E Datum:WGS84
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