Nome Grotta di Pian de Cupi Data inserimento 2007-01-01 00:00:00 Data ultimo aggiornamento 2005-05-11 07:54:21
Tipo di cavità grotta Stato Italy Provincia 247 Comune Gualdo Tadino Località Monte Serrasanta Numero catastale 651 U PG Sviluppo totale 17 Dislivello -3 Longitudine 0°21'18,9" Est di M.Mario Latitudine 43°14'15,4" Nord Quota 1095 m slm Cartografia IGM 123 I SO (Gualdo Tadino)
Geologia La grotta si sviluppa nel Calcare Massiccio del Giurassico Inferiore; notevole la presenza di fauna ipogea. Itinerario di accesso Dalla pineta soprastante la Balza del Mezzogiorno si scende per un sentiero fino ad incontrare il fitto bosco sotto la Balza del Prete (attenzione a non scambiare i toponimi, la Balza del Mezzogiorno è quella rocciosa, la più grande). La grotta si trova una decina di metri prima, poco sotto il sentiero, l'ingresso è vicino a tre pini, poco evidente. Descrizione Un breve scivolo è seguito da un piccolo salto, che immette in una cavernetta, da cui si diramano brevi e stretti cunicoli ostruiti. Scheda d'armo
ATTACCO
Uno spezzone di pochi metri di corda, legato al pino adiacente all'ingresso, può facilitare il superamento del dislivello iniziale, comunque arrampicabile.
Altro,note Toponimia

La grotta prende il nome dalla località in cui è situata (Pian de' Cupi o Pian de' Cupuje).

Storia :

Conosciuta da tempo perché riparo per pastori e viandanti lungo la via che da Santo Marzio porta sul Monte Serrasanta, la cavità era segnalata dal sig. Giuseppe Pellegrini al GSGT, che la visitava il 09.07.1978. Scavi effettuati dal GSGT nel 1986 rendevano più agevole l'accesso ma non evidenziavano prosecuzioni.

Storia delle esplorazioni

Al tempo degli scavi in Buco Bucone, il GSGT incontrava sul Monte Serrasanta Giuseppe Pellegrini, membro della Confraternita della Trinità di Gualdo Tadino, che si rendeva disponibile per accompagnarci in un'altra grotta in località Pian de' Cupi (09.07.1978: Vittorio Carini, Gianluigi Guerra, Sauro Lupi, Pier Giuseppe Moroni, Giuseppe Pellegrini). Il 12.07.1978 si compiva una più accurata che non rivelava prosecuzioni accessibili (Vittorio Carini, Pier Giuseppe Moroni, Carlo Troni, Natalia Troni, Sandro Mei e Clara). Dopo un sopralluogo (29.11.1983: Vittorio Carini, Fabio Ippoliti, Mauro Tavone), il 29.12.1983 erano intrapresi alcuni scavi dal GSGT (Vittorio Carini, Fabio Ippoliti, Mara Loreti, Mauro Tavone) soprattutto per ampliare l'ingresso. Un'altra visita del 11.04.1985 (Tiziano Bensi, Aldo Paoletti) generava scavi il 12 e 14 aprile 1985 (Tiziano Bensi, Fabio Ippoliti, Aldo Paoletti). Soltanto nel 1986, dopo una visita del GSGT (04.10.1986: Enzo Bozzi, Alfredo Frillici, Mara Loreti), era avviata una campagna di scavi dal 07.11.1986 al 06.12.1986, che in sei giornate di lavoro sgombrava quasi completamente la cavità dai sedimenti e vedeva impegnati: Enzo Bozzi, Enrico Bazzucchi, Maurizio Bazzucchi, David Bianchini, Mauro Bianchini, Giuseppina Bianchini, Vittorio Carini, Alfredo Frillici, Mara Loreti, Andrea Micheletti, Piero Salerno, Carlo Traversari, Valentina Vinciotti, Walter Vinciotti. Il 22.10.1988 era effettuato un tentativo, infruttuoso, di forzare un cunicolo all'interno della grotta con l'utilizzo di un demolitore e di microcariche (Maurizio Bazzucchi, Vittorio Carini, Fabio Ippoliti, Mara Loreti, Rodolfo Loreti, Roberto Marcellini, Andrea Micheletti, Arnaldo Polidoro, Mauro Tavone). Nonostante tutto in questa piccola grotta non evidenziarono prosecuzioni, pur accuratamente cercate, ipoteticamente utili per accedere al sistema ipogeo del soprastante Buco Bucone 643 UPG percorrendo le vie del calcare massiccio e scavando così gli impedimenti di carattere stratigrafico che hanno bloccato il fondo attuale dell'abisso. Il rilievo topografico è stato effettuato il 19.07.1990 dal GSGT (Enzo Bozzi, Vittorio Carini).

Tratto dal sito http://www.gsgt.speleo.it
Rilevo 1




Coordinate convertite per gps
Lat:43.23847104N Lon:12.80739843E Datum:WGS84
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