Nome
Grotta di Pian de Cupi
Data inserimento
2007-01-01 00:00:00
Data ultimo aggiornamento
2005-05-11 07:54:21
Altro,note
Toponimia
La grotta prende il nome dalla località in cui è situata (Pian de' Cupi o Pian de' Cupuje).
Storia :
Conosciuta da tempo perché riparo per pastori e viandanti lungo la via che da Santo Marzio porta sul Monte Serrasanta, la cavità era segnalata dal sig. Giuseppe Pellegrini al GSGT, che la visitava il 09.07.1978. Scavi effettuati dal GSGT nel 1986 rendevano più agevole l'accesso ma non evidenziavano prosecuzioni.
Storia delle esplorazioni
Al tempo degli scavi in Buco Bucone, il GSGT incontrava sul Monte Serrasanta Giuseppe Pellegrini, membro della Confraternita della Trinità di Gualdo Tadino, che si rendeva disponibile per accompagnarci in un'altra grotta in località Pian de' Cupi (09.07.1978: Vittorio Carini, Gianluigi Guerra, Sauro Lupi, Pier Giuseppe Moroni, Giuseppe Pellegrini). Il 12.07.1978 si compiva una più accurata che non rivelava prosecuzioni accessibili (Vittorio Carini, Pier Giuseppe Moroni, Carlo Troni, Natalia Troni, Sandro Mei e Clara). Dopo un sopralluogo (29.11.1983: Vittorio Carini, Fabio Ippoliti, Mauro Tavone), il 29.12.1983 erano intrapresi alcuni scavi dal GSGT (Vittorio Carini, Fabio Ippoliti, Mara Loreti, Mauro Tavone) soprattutto per ampliare l'ingresso. Un'altra visita del 11.04.1985 (Tiziano Bensi, Aldo Paoletti) generava scavi il 12 e 14 aprile 1985 (Tiziano Bensi, Fabio Ippoliti, Aldo Paoletti). Soltanto nel 1986, dopo una visita del GSGT (04.10.1986: Enzo Bozzi, Alfredo Frillici, Mara Loreti), era avviata una campagna di scavi dal 07.11.1986 al 06.12.1986, che in sei giornate di lavoro sgombrava quasi completamente la cavità dai sedimenti e vedeva impegnati: Enzo Bozzi, Enrico Bazzucchi, Maurizio Bazzucchi, David Bianchini, Mauro Bianchini, Giuseppina Bianchini, Vittorio Carini, Alfredo Frillici, Mara Loreti, Andrea Micheletti, Piero Salerno, Carlo Traversari, Valentina Vinciotti, Walter Vinciotti. Il 22.10.1988 era effettuato un tentativo, infruttuoso, di forzare un cunicolo all'interno della grotta con l'utilizzo di un demolitore e di microcariche (Maurizio Bazzucchi, Vittorio Carini, Fabio Ippoliti, Mara Loreti, Rodolfo Loreti, Roberto Marcellini, Andrea Micheletti, Arnaldo Polidoro, Mauro Tavone). Nonostante tutto in questa piccola grotta non evidenziarono prosecuzioni, pur accuratamente cercate, ipoteticamente utili per accedere al sistema ipogeo del soprastante Buco Bucone 643 UPG percorrendo le vie del calcare massiccio e scavando così gli impedimenti di carattere stratigrafico che hanno bloccato il fondo attuale dell'abisso. Il rilievo topografico è stato effettuato il 19.07.1990 dal GSGT (Enzo Bozzi, Vittorio Carini).
Tratto dal sito http://www.gsgt.speleo.it
Rilevo 1
Tipo di cavità
grotta
Stato
Italy
Provincia
247
Comune
Gualdo Tadino
Località
Monte Serrasanta
Numero catastale
651 U PG
Sviluppo totale
17
Dislivello
-3
Longitudine
0°21'18,9" Est di M.Mario
Latitudine
43°14'15,4" Nord
Quota
1095 m slm
Cartografia
IGM 123 I SO (Gualdo Tadino)
Geologia
La grotta si sviluppa nel Calcare Massiccio del Giurassico Inferiore; notevole la presenza di fauna ipogea.
Itinerario di accesso
Dalla pineta soprastante la Balza del Mezzogiorno si scende per un sentiero fino ad incontrare il fitto bosco sotto la Balza del Prete (attenzione a non scambiare i toponimi, la Balza del Mezzogiorno è quella rocciosa, la più grande). La grotta si trova una decina di metri prima, poco sotto il sentiero, l'ingresso è vicino a tre pini, poco evidente.
Descrizione
Un breve scivolo è seguito da un piccolo salto, che immette in una cavernetta, da cui si diramano brevi e stretti cunicoli ostruiti.
Scheda d'armo
ATTACCO |
Uno spezzone di pochi metri di corda, legato al pino adiacente all'ingresso, può facilitare il superamento del dislivello iniziale, comunque arrampicabile. |
La grotta prende il nome dalla località in cui è situata (Pian de' Cupi o Pian de' Cupuje).
Storia :
Conosciuta da tempo perché riparo per pastori e viandanti lungo la via che da Santo Marzio porta sul Monte Serrasanta, la cavità era segnalata dal sig. Giuseppe Pellegrini al GSGT, che la visitava il 09.07.1978. Scavi effettuati dal GSGT nel 1986 rendevano più agevole l'accesso ma non evidenziavano prosecuzioni.
Storia delle esplorazioni
Al tempo degli scavi in Buco Bucone, il GSGT incontrava sul Monte Serrasanta Giuseppe Pellegrini, membro della Confraternita della Trinità di Gualdo Tadino, che si rendeva disponibile per accompagnarci in un'altra grotta in località Pian de' Cupi (09.07.1978: Vittorio Carini, Gianluigi Guerra, Sauro Lupi, Pier Giuseppe Moroni, Giuseppe Pellegrini). Il 12.07.1978 si compiva una più accurata che non rivelava prosecuzioni accessibili (Vittorio Carini, Pier Giuseppe Moroni, Carlo Troni, Natalia Troni, Sandro Mei e Clara). Dopo un sopralluogo (29.11.1983: Vittorio Carini, Fabio Ippoliti, Mauro Tavone), il 29.12.1983 erano intrapresi alcuni scavi dal GSGT (Vittorio Carini, Fabio Ippoliti, Mara Loreti, Mauro Tavone) soprattutto per ampliare l'ingresso. Un'altra visita del 11.04.1985 (Tiziano Bensi, Aldo Paoletti) generava scavi il 12 e 14 aprile 1985 (Tiziano Bensi, Fabio Ippoliti, Aldo Paoletti). Soltanto nel 1986, dopo una visita del GSGT (04.10.1986: Enzo Bozzi, Alfredo Frillici, Mara Loreti), era avviata una campagna di scavi dal 07.11.1986 al 06.12.1986, che in sei giornate di lavoro sgombrava quasi completamente la cavità dai sedimenti e vedeva impegnati: Enzo Bozzi, Enrico Bazzucchi, Maurizio Bazzucchi, David Bianchini, Mauro Bianchini, Giuseppina Bianchini, Vittorio Carini, Alfredo Frillici, Mara Loreti, Andrea Micheletti, Piero Salerno, Carlo Traversari, Valentina Vinciotti, Walter Vinciotti. Il 22.10.1988 era effettuato un tentativo, infruttuoso, di forzare un cunicolo all'interno della grotta con l'utilizzo di un demolitore e di microcariche (Maurizio Bazzucchi, Vittorio Carini, Fabio Ippoliti, Mara Loreti, Rodolfo Loreti, Roberto Marcellini, Andrea Micheletti, Arnaldo Polidoro, Mauro Tavone). Nonostante tutto in questa piccola grotta non evidenziarono prosecuzioni, pur accuratamente cercate, ipoteticamente utili per accedere al sistema ipogeo del soprastante Buco Bucone 643 UPG percorrendo le vie del calcare massiccio e scavando così gli impedimenti di carattere stratigrafico che hanno bloccato il fondo attuale dell'abisso. Il rilievo topografico è stato effettuato il 19.07.1990 dal GSGT (Enzo Bozzi, Vittorio Carini).
Tratto dal sito http://www.gsgt.speleo.it
Rilevo 1
Lat:43.23847104N Lon:12.80739843E Datum:WGS84
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